Il
nostro inno per sentirci Fratelli nell’ora della lotta
Il 17 marzo del 1861, dopo la proclamazione
del Regno, Vittorio Emanuele II di Savoia diventa il primo Re d'Italia. Per
celebrare la ricorrenza dell'Italia unita abbiamo scelto di presentare nella
sua versione integrale il testo del nostro inno, scritto dal genovese Goffredo Mameli
nel 1847, poiché consideriamo l'inno nazionale il testo che più di ogni altro
esprime un forte senso di unità e di appartenenza alla nostra nazione. Una
scelta suggerita anche dal significato simbolico che il tricolore e il nostro
inno, proprio in questi giorni di forzato isolamento e di quotidiani flash mob dai balconi di casa,
rappresentano per ogni italiano.
La redazione
Fratelli d'Italia
L'Italia s’è desta
Dell'Elmo di Scipio
S’è vinta la testa.
Dov’è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Che' schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò'.
Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perchè non siam popolo,
Perchè siam divisi.
Raccolgaci un’unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l'ora suonò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Uniamoci, amiamoci,
l'Unione, e l'amore
Rivelano ai popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero
Il suono natio:
Uniti per Dio
Chi vincer ci può?
Stringiamovi a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Dall'Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn’uom di Ferruccio
Ha il core,
ha la mano,
I bimbi d'Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d'ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia
chiamò.
Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l'Aquila d'Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d’Italia,
Il sangue Polacco,
Beve', col cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
(Per la rubrica “Una finestra sul mondo”)
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