mercoledì 29 gennaio 2020

La scuola siamo noi


"La scuola siamo noi" è la nuova rubrica che, interamente dedicata al mondo della Cesareo, ci consentirà di presentare ai nostri lettori - attraverso articoli, foto e altro - le iniziative, didattiche e non, interne alla scuola.
Quando in redazione abbiamo pensato al nome da dare a questo spazio destinato a contenere le esperienze più significative del nostro istituto, il primo titolo che ci è venuto in mente è stato “La scuola si racconta”. Tuttavia, è stato sufficiente dare uno sguardo sulla rete per capire come l’espressione sia già stata ampiamente utilizzata. “La scuola siamo noi” ci è sembrata una buona alternativa: la rubrica nasce per condividere attività e progetti che possano raccontare di noi, del cammino scelto, degli intenti perseguiti ma, al tempo stesso, questo spazio vuole anche essere un luogo entro il quale, grazie alla descrizione dei lavori svolti dai ragazzi e dai loro docenti, si possano avviare riflessioni di tipo metacognitivo. Uno spazio che parla di noi, dunque, alunni e professori, che ha lo scopo di mostrare ai lettori quanto accade nelle nostre aule ma che a noi, infine, torna a rivolgersi per fornirci l’occasione di comprendere con maggiore chiarezza la direzione e la qualità del percorso intrapreso e di sviluppare una maggiore consapevolezza dei modelli di insegnamento-apprendimento che abbiamo messo in atto; modelli che abbiamo utilizzato da guida e da bussola lungo il sentiero e che hanno anche offerto un valido contributo d’ordine metodologico (la parola metodo deriva dal greco e letteralmente significa “l’andar dietro; via per giungere a un determinato luogo o scopo”).
“La scuola siamo noi”, dunque, per riprendere i versi di Francesco De Gregori, raccontare la nostra storia e percorrere insieme un tratto della strada.



lunedì 27 gennaio 2020

BISCOTTI ALLA CANNELLA




Oggi vi parlo di una ricetta a me molto cara perché era la ricetta di biscotti preferita del mio defunto nonno al quale ero molto legata. Questo nonno, andatosene troppo presto, è stato per me molto importante, è stato sempre presente quando ne avevo bisogno ed è grazie a lui che è nata in me la grande passione per la medicina e la voglia di diventare da grande un medico. Questi biscotti glieli preparavo negli ultimi tempi antecedenti alla sua morte e glieli facevo recapitare  dai miei familiari in ospedale. Con lui, ma anche all’interno della mia famiglia in generale, hanno sempre riscosso grandi successi.
Sono semplici e veloci da preparare. Vediamo passo passo insieme come si fa.
INGREDIENTI E DOSI
250 grammi di farina
125 grammi di burro
100 di zucchero di canna
Un pizzico di sale e di bicarbonato
2 cucchiaini da caffè di lievito per dolci
Cannella qb

STRUMENTI DA CUCINA
Terrina
Mattarello
Coppa pasta di forme e dimensioni a scelta  
Teglia
Carta forno

TEMPO E GRADI  DI COTTURA
180 gradi per 15 minuti circa

PROCEDIMENTO
Mettere in una terrina la farina, il burro, lo zucchero di canna, il sale, il bicarbonato e la cannella . Amalgamare il composto fino ad ottenere una pasta morbida e non appiccicosa (se dovesse essere troppo appiccicosa aggiungere farina e continuare a impastare ). Una volta raggiunta la consistenza desiderata, lasciare il composto in frigo per circa 30 minuti. Stendere con il  mattarello la pasta avendo cura di spargere un po’ di farina sul piano da lavoro, poi  schiacciare le formine sulla pasta per ricavare i biscotti. Infine, infornare a 180 gradi per 15 minuti circa.
Spero che realizziate la ricetta anche voi e che otteniate lo stesso successo che ha nella mia famiglia.
Giulia rizzotto 1^c

lunedì 20 gennaio 2020

Tutti pazzi per la cucina!


Con l’inizio del nuovo anno inauguriamo la nuova rubrica del nostro giornale “Tutti pazzi per la cucina!”.
Quest’angolo darà a tutti l’opportunità di condividere con gli altri ragazzi della scuola le ricette che si amano di più, sia per la bontà del piatto che per l’esperienza emotiva, i legami affettivi e i ricordi ai quali rinviano (come accadeva a Proust con le madeleine).
Le ricette di cucina, come sappiamo, rientrano nei testi di tipo regolativo, quei testi che indicano regole o norme di comportamento alle quali occorre attenersi per eseguire in modo corretto una determinata attività. Dunque, si tratta di un’occasione divertente per cimentarsi con un lavoro che ci sarà utile anche in classe. Forza, che aspettate? Cuciniamo insieme!
La redazione

giovedì 9 gennaio 2020

Giornata sulla disabilità


Ogni 3 Dicembre si celebra la Giornata mondiale sulla disabilità. Questa giornata secondo me è molto importante perché ricorda a noi tutti, che coloro che sono “meno fortunati” di noi, hanno gli stessi diritti che abbiamo tutti quanti. Quest’anno la scuola media Cesareo ha organizzato una manifestazione inerente a questa giornata e noi ragazzi della 3G abbiamo contribuito cantando la canzone di Marco Mengoni “Esseri Umani”. Questa canzone racconta quanto sia difficile al giorno d’oggi riuscire ad entrare in un contesto amichevole per coloro che sono ritenuti “diversi”. Ormai ci si sofferma sull’immagine estetica che una persona può avere e non si va oltre. Una persona sulla sedia a rotelle, ad esempio, ha più difficolta a spostarsi tra una città all’altra, ma ha sicuramente ancora più difficoltà ad interagire con un altro coetaneo, perché agli occhi degli altri si è diversi. Io sono convinta che coloro che hanno meno fortuna di noi, in realtà riescono a comprendere di più rispetto a noi, perché loro cercano di conoscere come siamo fatti e non ci dividono in categorie basate sull’aspetto fisico o dettate dalla popolarità che si ha sui social. Io sono sempre stata abituata a convivere con questa tipologia di “problematica” e sinceramente mi ritengo fortunata. Avendo una sorella affetta da fibrosi cistica ho imparato a convivere con tutto ciò che riguarda l’essere diversi. Vedo ogni giorno mia sorella fare terapia, prendere pillole e noto quante cose non può fare, ma lei non si scoraggia e va avanti. Io l’ammiro e certe volte penso a come faccia lei a non lamentarsi mai, a cercare sempre un motivo per andare avanti. Noi ragazzi ci lamentiamo per una minima cosa, anche inutile, ma loro di quante cose si dovrebbero lamentare? Quanti sacrifici fanno? Rispetto a noi, che non abbiamo problemi di salute, quante cose dovremmo imparare da questi ragazzi più deboli fisicamente rispetto a noi, ma di sicuro più forti mentalmente?
                                                                                                                       Simona Tomasicchio 3G