mercoledì 23 dicembre 2020

Un albero per aiutare il nostro Pianeta

 



 

La lettera R sormonta quest’anno il nostro albero a sottolineare che, per salvare il nostro pianeta, occorre Ridurre drasticamente la produzione di rifiuti, Riutilizzare i materiali, recuperando ciò che spesso viene buttato via, e Riciclare in modo creativo, consapevoli che ognuno di noi può dare il proprio contributo personale, divenendo attore attento e partecipe all’interno della nostra società. Una R, dunque, per Ricordare che non dobbiamo rinunciare a una vita più semplice e più autentica, una R per Ripensare al Natale in senso nuovo.

Così, gli studenti delle classi 1^C e 1^F, coinvolti nei progetti “Addobbiamo l’albero e non solo…” e “Riciclo”, sotto la guida dei docenti promotori dell’iniziativa, hanno lavorato in piccoli gruppi e insieme, pur nel rispetto delle distanze e delle misure anticovid, hanno realizzato i bellissimi decori in carta riciclata, le palline, i fiocchi e le renne che adornano i rami dell’abete.

 

Ed è con questa immagine, che ci sollecita a sperare in un futuro migliore, in cui si possano raggiungere nuovi equilibri e sia davvero possibile uno sviluppo ecosostenibile, che desideriamo augurare alla comunità della Scuola “Cesareo”, al Dirigente scolastico, ai docenti, ai collaboratori, agli studenti e alle loro famiglie

 

Sereno Natale e felice anno nuovo!

 

 

 

martedì 22 dicembre 2020

Un adolescente ai tempi del Coronavirus


 

Siamo a Dicembre… La mia vita, come quella di altre persone, è cambiata a causa del Coronavirus. Pensavamo, con l'arrivo dell'estate, di essercene liberati: i contagi diminuivano costantemente, le mascherine non erano più obbligatorie e gli ospedali non erano più in confusione, come successo a marzo. Tutto il contrario. 

Adesso ogni giorno ci sono sempre più positivi e si vive con il costante rischio di ritornare in quarantena.

Il lockdown è stata un'esperienza negativa a mio parere. Per un adolescente come me è stato molto difficile restare a casa per poco più di due mesi, senza poter fisicamente incontrare i miei cari ed i miei amici.

La scuola era chiusa. Fortunatamente, io e i miei amici avevamo modo di vederci grazie alle videolezioni. Ovviamente non studiavo tutto il giorno; il pomeriggio giocavo con i videogiochi e mi allenavo con mio padre. Quasi tutte le sere facevo una videochiamata con i miei nonni e i miei zii, in modo da sentirli più vicini. Durante la quarantena mi sono sentito triste e isolato dal mondo, ma ho riflettuto molto ed ho pensato che eravamo chiusi in casa per sconfiggere un virus che sta mettendo in ginocchio il mondo intero. 

Purtroppo i casi continuano ad aumentare esponenzialmente e la possibilità di un nuovo lockdown mi rattrista e mi inquieta.

Viviamo in un momento delicato, nel periodo dei no-mask, dei negazionisti e delle proteste contro le istituzioni. Io non riesco a capire come certa gente possa negare l'esistenza di questo virus. Oltretutto il Covid ha colpito alcuni dei miei cari ed uno di loro adesso si trova in terapia intensiva.

Spero di non ritornare alla situazione di marzo, perché per un ragazzo come me è difficile non poter vedere i propri affetti per così tanto tempo.

La strada per debellare il virus è ancora lunga, riusciremo a farlo solo rispettando le regole ed avendo il buonsenso, cosa che al momento sembra mancare.

                                                      Matteo Di Maggio, 2F (per la rubrica "Una finestra sul mondo")

Duetto buffo di due gatti (al tempo della pandemia)

 



Gli alunni del Prof.re di musica A. Costanzo, alla fine dello scorso anno, si sono cimentati con un compito singolare: ascoltare il componimento musicale Duetto buffo di due gatti e immaginare un dialogo, anche sottoforma di fumetto, tra due protagonisti appartenenti al mondo animale al tempo della pandemia.
Dal momento che i temi affrontati rimangono tuttora di grande attualità, pubblichiamo di seguito sia le note esplicative e i link forniti dal professore per consentire una fruizione ottimale del brano, sia i lavori dei ragazzi.

                                                                       La redazione (per la rubrica "La scuola siamo noi")



Il componimento è solitamente attribuito a Gioachino Rossini, ma non è stato scritto direttamente dall'autore pesarese: si tratta infatti di un brano composito, pubblicato nel 1825, e basato effettivamente su musiche in gran parte di Rossini (tratte dall'Otello, del 1816), ma anche di altro autore.
Ad assemblare il brano fu, con qualche probabilità, il compositore inglese Robert Lucas de Pearsall, che lo pubblicò con il nome d’arte (pseudonimo) di "G. Berthold".
Il testo del duetto consiste interamente nella ripetizione della parola miau.
Il brano è scritto per due voci femminili con l'accompagnamento del pianoforte, ma come pezzo buffo di intrattenimento è eseguito in concerto anche da voci maschili, o voci miste, o voci bianche.


1. Nella prima parte, Adagio, i due gatti si alternano per unirsi solo alla fine;
2. Nella seconda parte, Andantino, i due gatti cantano (o piuttosto… miagolano) insieme seguendo lo stesso ritmo (omoritmico);
3. Nella terza parte, Allegretto, i due gatti si alternano all’inizio e terminano il brano (ad eccezione delle 2 ultime battute) all’unisono (cantando le stesse note).



DIFFERENTI VERSIONI DEL BRANO:

https://youtu.be/qTbuJIVO_fY

https://youtu.be/i08Zsaldocc

https://youtu.be/l7boSJxKAkg

https://youtu.be/AAUWpBpdO2E

https://youtu.be/PjGrY4vW7cc







Francesco Puglisi, 1G (a.s. 2019/2020)




Beatrice Lo Monaco, 1M (a.s. 2019/2020)












 

 Zaira Orsini, 1M (a.s. 2019/2020)