Cari lettori,
è per noi un onore scrivere per una testata regionale, dal momento che all’interno della nostra scuola facciamo parte di una redazione che cura sia il blog “Clikkiamo la scuola”, che il giornale d’Istituto “Punto e a capo!”, diffuso on line dalla piattaforma di Alboscuole, l’Associazione Nazionale Giornalismo Scolastico.
Durante gli incontri, diamo spazio alla lettura del quotidiano, allo studio dei testi giornalistici e alla realizzazione di cartelloni/lap-books inerenti a quanto abbiamo appreso. L’attività principale riguarda, però, la revisione degli articoli che ci giungono dai ragazzi della scuola e la stesura dei nuovi pezzi. Abbiamo proposto molte rubriche, in modo che gli articoli al loro interno rispecchino le tipologie testuali con le quali ci cimentiamo nel triennio. Così, la rubrica “Era una notte buia e tempestosa…” è dedicata a chi ama narrare le storie, vuole mettersi alla prova con carta e penna e non teme la “crisi del foglio bianco”. “L’angolo delle recensioni” è riservato invece ai testi interpretativo-valutativi. Questi spazi, nelle nostre intenzioni, vorrebbero costituire una sorta di “Cesareo Press”, secondo un modello che, preso in prestito dall’ambito accademico, potrebbe essere esteso anche al mondo scolastico. C’è anche la rubrica “Lettere in redazione”, che stabilisce un filo diretto fra chi scrive e chi legge per concentrare l’attenzione del lettore su fatti di cronaca o su episodi reali della nostra vita. “Tutti pazzi per la cucina!” consente invece di accostarsi ai testi regolativi e di condividere, come insegna Proust quando parla delle Madeleine, le ricette più amate sia per la bontà del piatto che per l’esperienza emotiva alla quale rinviano. E, ancora, abbiamo “Oikos”, una rubrica per trattare i grandi temi sull’ambiente, ma anche i problemi presenti nel quartiere e nella città. Infine, c’è “La scuola siamo noi”, uno spazio sulle attività didattiche che ci riguardano. In effetti, lo spirito con il quale lavoriamo al nostro giornale e al nostro blog è proprio questo, credere nel fatto che “la scuola siamo noi”, raccontare la nostra storia (per dirla con De Gregori) e percorrere insieme un tratto della strada.
Gli alunni della redazione giornalistica
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