martedì 17 marzo 2020


Il nostro inno per sentirci Fratelli nell’ora della lotta




   
 Il 17 marzo del 1861, dopo la proclamazione del Regno, Vittorio Emanuele II di Savoia diventa il primo Re d'Italia. Per celebrare la ricorrenza dell'Italia unita abbiamo scelto di presentare nella sua versione integrale il testo del nostro inno, scritto dal genovese Goffredo Mameli nel 1847, poiché consideriamo l'inno nazionale il testo che più di ogni altro esprime un forte senso di unità e di appartenenza alla nostra nazione. Una scelta suggerita anche dal significato simbolico che il tricolore e il nostro inno, proprio in questi giorni di forzato isolamento e di quotidiani flash mob dai balconi di casa, rappresentano per ogni italiano.

La redazione


Fratelli d'Italia
L'Italia s’è desta
Dell'Elmo di Scipio
S’è vinta la testa.
Dov’è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Che' schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò'.

Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perchè non siam popolo,
Perchè siam divisi.
Raccolgaci un’unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l'ora suonò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.

Uniamoci, amiamoci,
l'Unione, e l'amore
Rivelano ai popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero
Il suono natio:
Uniti per Dio
Chi vincer ci può?
Stringiamovi a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.

Dall'Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn’uom di Ferruccio
Ha il  core, ha la mano,
 I bimbi d'Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d'ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
 L'Italia chiamò.

Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l'Aquila d'Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d’Italia,
Il sangue Polacco,
Beve', col cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.

                                                                               (Per la rubrica “Una finestra sul mondo”)





“11 marzo 2020”

Leggiamo insieme la poesia “11 marzo 20202” che, scritta da Irene Vella è stata, nel giro di qualche ora, condivisa da migliaia di persone sui social. La giornalista veneta è riuscita, attraverso le sue parole, a raccontare un periodo surreale e ad esprimere le sue emozioni, che in fondo sono anche le nostre, nella speranza che fra qualche mese tutto questo, sfumato dal tempo, diventi soltanto un brutto e lontano ricordo.


Era l'11 marzo del 2020, le strade
erano vuote, i negozi chiusi, la
gente non usciva più.
Ma la primavera non sapeva
nulla.
Ed i fiori iniziavano a sbocciare, e
il sole a splendere, e tornavano
le rondini.
Diventava buio sempre più tardi
e la mattina le luci entravano
presto dalle finestre socchiuse.
Era l'11 marzo 2020 e i ragazzi
studiavano sui PC da casa.
Fu l'anno in cui si poteva uscire
solo per fare la spesa.
Dopo chiusero tutto, anche gli
uffici.
L'esercito iniziava a presidiare le
uscite e i confini perchè non c'era
più spazio per tutti negli ospedali
e la gente si ammalava.
Era l'11 marzo del 2020 e tutti
furono messi in quarantena
obbligatoria, i nonni, le famiglie e
anche i giovani.
Allora la paura diventò reale, e le
Giornate sembravano tutte uguali.
Ma la primavera non lo sapeva e le
rose tornarono a fiorire.
Ci fu chi diventò dottore per aiutare
chiunque un domani ne
avesse avuto bisogno.
Fu l'anno in cui si capì
l'importanza della salute e degli
affetti veri, l'anno in cui il mondo
sembrò fermarsi e l’economia
andare a picco.
Ma la primavera non lo sapeva e i
fiori lasciarono il posto ai frutti.
E poi arrivò il giorno
della liberazione.
Eravamo alla TV e il primo
ministro disse a reti unificate che
l'emergenza era finita e che il
virus aveva perso...
Che gli Italiani tutti insieme
avevano vinto.
E allora uscimmo per strada
Con le lacrime agli occhi
Senza mascherine e guanti
Abbracciando il nostro vicino
Come fosse nostro fratello.
E fu allora che arrivò l'estate,
perchè la primavera non lo
sapeva e aveva continuato
ad esserci...
Nonostante tutto
Nonostante il virus
Nonostante la paura
Nonostante la morte.
Perchè' la primavera non lo
sapeva
Ed insegnò a tutti
La forza della vita.

Irene Vella

(Per la rubrica "Una finestra sul mondo").



 #iorestoacasa

Sono Gloria Santostefano della classe III N di questa scuola. Mi piacerebbe sottoporre alla vostra attenzione il testo di una canzone che ho scritto in questi giorni di forzato isolamento a casa a causa dell'emergenza Covid-19. Tra le consegne ricevute dalla nostra professoressa di lettere, Americo, qualche giorno fa c’era anche il consiglio di provare una nuova esperienza, scrivere una canzone. All'inizio ero scettica, credevo di non essere capace, ma davanti al foglio bianco tutte le mie riflessioni si sono trasformate in parole. Ed ecco di seguito il testo di cui vi ho parlato...spero che vi piaccia!
Ci vediamo presto,  perche' TUTTO ANDRA' BENE!





Tutti non escono di casa,
la nostra città' è invasa,
da questa brutta pandemia,
che da questo mondo minaccia di mandarci via.
Tutti dicono di non preoccuparci,
ma non abbiamo sicurezze a cui aggrapparci.
Si vedono striscioni con la frase tutto andrà bene,
avere paura e agitarsi non conviene,
Certe volte vorrei che fosse tutto finito,
e che tutto questo non fosse mai esistito.
La primavera sta arrivando
E noi fiduciosi stiamo cantando...
La speranza non finirà,
la bella stagione ci aiuterà,
con le rose, le viole e poi
subito sereno tu tornerai.
Lavare le mani, niente contatti,
solo chiamate, questi sono i patti
Studiare, leggere, fare tanti ritratti
sono i comportamenti adatti.
L'ha detto la TV su cosa ci si basa,
l'importante è che tu resti a casa.

Gloria Santostefano III N




Una finestra sul mondo

La particolare situazione di criticità che stiamo vivendo in Italia e nel resto del mondo sotto il profilo sanitario a causa della diffusione pandemica ci porta inevitabilmente a confrontarci con una realtà' che sta condizionando in modo radicale la nostra vita, le nostre abitudini e, nostro malgrado, anche il mondo della scuola. Da qui la scelta, o forse la necessità, da parte nostra, di dedicare uno spazio del nostro blog e del nostro giornale ad una nuova rubrica attraverso cui offrire al lettore un’adeguata informazione che possa consentire a tutti noi, docenti e soprattutto alunni, di affrontare tematiche di spessore e temi di evidente attualità che attengono allo scenario politico nazionale e internazionale, alla cronaca e in genere a tutto ciò che avviene attorno a noi. La conoscenza della realtà che ci circonda è, infatti, un dovere morale al quale nessuno di noi può sottrarsi. Le riflessioni formulate dagli studenti e non solo, anche sotto forma di testi argomentativi, ci offriranno, dunque, lo spunto per sollevare problematiche di attualità, ma soprattutto per avviare un confronto maturo e consapevole su vari temi del nostro tempo.




   Tuttavia, per sdrammatizzare la situazione surreale che, nostro malgrado, siamo costretti a vivere in questi giorni di forzato isolamento abbiamo scelto di inaugurare questo nuovo spazio pubblicando il testo di una canzone, arrivato qualche giorno fa in redazione, in cui si affronta con la freschezza e l'ottimismo di una ragazzina di terza media la drammaticità di una realtà che sembra sfuggire al nostro controllo.
                                                                                                           La redazione.