sabato 26 maggio 2018

23 maggio 2018: per non dimenticare

    In tutte le scuole di Palermo il 23 maggio è una data speciale per la memoria collettiva: è il giorno in ricordo del giudice Giovanni Falcone, che ha combattuto con coraggio contro la criminalità mafiosa e dalla mafia è stato barbaramente assassinato nel 1992 assieme alla moglie Francesca Morvillo e ai tre uomini della scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo.

La nostra scuola ha partecipato con una pluralità di iniziative a questa giornata così significativa non solo per la nostra città, ma per l’Italia intera:


Qui - nel post di ieri - la prof. Borruso ci ha fornito un reportage di quanto avvenuto nell’aula bunker, dove era presente una rappresentanza della scuola.
Nel palazzetto dello Sport attiguo alla scuola, PalaOreto, si sono svolte le premiazioni delle squadre che hanno vinto il torneo “Diamo un calcio alla mafia”.



Tranne le classi III A, III G e III M che, a piazza Magione, assieme ad alunni rappresentanti di tante scuole di Palermo e della Sicilia hanno celebrato all’aperto questa ricorrenza, tutti gli alunni delle classi terze dell’Istituto hanno vissuto un momento significativo nel bell’atrio della scuola; il ricordo doveroso del lutto e della barbarie si è unito alla condivisione festosa della memoria e dell’impegno civile.

















Ha inizialmente preso la parola il Dirigente Scolastico, prof. Nunzio Speciale, che con parole sentite e toccanti, ci ha ricordato l’importanza di essere custodi della memoria e testimoni dell’impegno morale e civile di cui il giudice Falcone è stato esempio.











Vari alunni si sono poi alternati nella lettura di testi:




E’ stata letta la definizione di mafia: perché per combatterla dobbiamo prima conoscerla davvero..
Alunni e alunne della III L hanno dato lettura dell’art.54 della Costituzione, di alcuni momenti importanti dell’azione in Magistratura di Giovanni Falcone e delle parole commosse con cui il giudice Paolo Borsellino aveva ricordato il suo amico e collega il 23 giugno 1992, nel trigesimo della morte.






       Un’alunna di III N ha poi letto la poesia di Peppino Impastato: Lunga è la notte: Lunga è la notte e senza tempo. Il cielo gonfio di pioggia non consente agli occhi di vedere le stelle. Non sarà il gelido vento a riportare la luce, né il canto del gallo, né il pianto di un bimbo. Troppo lunga è la notte, senza tempo, infinita.”





Ha preso anche la parola, in rappresentanza dei genitori, la vice Presidente del Consiglio d’Istituto, che fa parte del comitato “Agende rosse” costituitosi per chiedere verità e giustizia  per la strage di via D’Amelio.


      Alunne della III B hanno quindi letto parti della poesia di Umberto Santino,Ricordati di ricordare”, nella quale lo studioso ci esorta a tenere viva la fiamma della memoria e dell’impegno civile: “Ricordati di ricordare coloro che caddero per costruire un’altra storia e un’altra terra. Ricordali uno per uno, perché il silenzio non chiuda per sempre la bocca dei morti. E dove non è arrivata la giustizia, arrivi la memoria e sia più forte della polvere e della complicità”


Il prof. Patti ha arricchito ed allietato questo bel momento di condivisione con alcuni brani musicali.


   Alla fine, il sig.Taormina, memoria storica della nostra scuola dove lavora ininterrottamente dal 1981, ha piantato una targhetta ricordo accanto a un ulivo, piantato nel settembre 1994 per ricordare il sacrificio di padre Pino Puglisi; e un’altra targhetta davanti a un bel pino, che per la “Cesareo” è diventato l’albero in ricordo di Giovanni Falcone e di tutte le vittime della mafia.




La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano, e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave e che si può vincere non pretendendo l'eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni”. (G.Falcone,  intervista televisiva del 1991, TG3)

Maria D'Asaro

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