“La preghiera è in un certo senso un rischio, perché
chiedere una cosa significa prima di tutto apprezzarla e volerla chiedere. Se
io chiedo a Dio: ‘aiutami ad essere capace del perdono’, significa allora che
io voglio impegnarmi a fare tutto quello che è possibile da parte mia, ed ecco
il rischio, se non ci riesco, se trovo difficoltà: ‘o Dio mio, mio Signore,
aiutami tu’. Dio non si sostituisce dunque alle nostre facoltà, ma viene
incontro alla nostra debolezza, al nostro limite; e questo perché rispetta la
nostra personalità”.
Così diceva Padre Pino Puglisi parlando della preghiera… la
preghiera come “richiesta impegnativa”, la preghiera che ci fa prendere piena
consapevolezza del senso della nostra richiesta proprio nel momento in cui,
pronunciandola, la rivolgiamo a Dio.
E, in proposito, uno dei momenti più intensi della
manifestazione “Un fiore per 3P”, organizzata dal Centro di Accoglienza “Padre
Nostro” presso la Cattedrale di Palermo,
giorno 17 settembre, in occasione del XXVI Anniversario del martirio di
Padre Pino Puglisi, è stato proprio il momento in cui ai ragazzi della nostra
scuola è stato chiesto di scrivere su un petalo di carta un’intenzione per il
prossimo anno scolastico e, insieme, di pregare perché questa possa
realizzarsi, così come ci racconta nel suo articolo la studentessa Sofia De
Simone della classe IIIC.
La redazione
La storia di un
chicco di grano
Un fiore per 3P
Giorno 17 settembre 2019, la professoressa di religione,
Silvana Morello, ha accompagnato alcuni alunni delle classi III A, III C e II C
alla manifestazione “Un fiore per 3P”, organizzata in memoria di Padre Pino
Puglisi. Il colore simbolo di questo evento era il giallo, così ognuno di noi
ha indossato qualcosa di quel colore.
Intorno alle ore 9.00, le scuole partecipanti, scuole
primarie e secondarie di I e II grado di Palermo, si sono riunite presso Porta
Nuova. Dopo una breve attesa, gli organizzatori della manifestazione hanno
consegnato ad ognuno degli studenti due fiori di carta gialli e noi abbiamo
sfilato in corteo lungo il Corso Vittorio Emanuele fino ad arrivare in
Cattedrale, dove abbiamo partecipato ad un momento di preghiera. Quest’ultima è
stata introdotta da un canto accompagnato da una piccola orchestra; quindi, gli
alunni di un liceo della città hanno letto la “Storia di un chicco di grano”
(Gv 12,20-33) e hanno sottolineato che Don Pino è stato come un seme che è
germogliato e che la terra in cui si è trasformato, in cui ha portato il
proprio frutto, è stato il quartiere di Brancaccio. Questa parte della
preghiera mi ha colpito molto, specialmente quando è stato spiegato che morire
per produrre molto frutto non significa porre fine alla nostra vita, ma
trasformare alcuni nostri atteggiamenti negativi come la pigrizia, l’egoismo o
la disobbedienza in gesti buoni verso gli altri. Dunque, se sapremo “far
morire” questi comportamenti, saremo un seme che produce qualcosa di buono,
proprio come ha fatto Padre Pino Puglisi. Dopo questo racconto c’è stato un
momento di silenzio per permettere a noi alunni di scrivere, sui petali dei
fiori, l’impegno che cercheremo di mantenere per tutto l’anno scolastico. Infine,
tutti insieme, abbiamo recitato la Preghiera dei fedeli e il Padre Nostro.
Anche questo è stato un momento molto intenso: è stato emozionante vedere tutte
le persone in Cattedrale tenersi per mano.
Terminato il momento di preghiera, prima di uscire dalla
Cattedrale, a turno gli alunni di ciascuna scuola sono stati chiamati a
lanciare i fiori sulla tomba di Padre Pino Puglisi. Con questo gesto
meraviglioso si è conclusa la manifestazione “Un fiore per 3P”.
Consiglierei a tutti questa magnifica esperienza e io stessa
mi auguro di poterla ripetere.
Sofia De Simone III C
Nessun commento:
Posta un commento