lunedì 7 dicembre 2020

GIORNATA MONDIALE DEGLI INSEGNANTI 2020

 


“Da grande farò il virologo!”

Anche quest’anno nella nostra scuola si sottolinea l’importanza della Giornata mondiale degli insegnanti con attività e lezioni che riguardano l’argomento. A differenza degli altri anni, a causa dell’emergenza sanitaria nazionale, non è stato possibile festeggiarla tutti insieme, ma gli allievi all’interno delle loro classi, con i propri docenti, hanno avuto modo di confrontarsi su tematiche inerenti alla didattica, ai processi di insegnamento e di apprendimento, al ruolo del docente in una scuola che cambia e che, mai come oggi, risente della temperie storico-sociale nella quale viviamo.

Siamo tutti chiamati ad affrontare nuove sfide che aprono a scenari non previsti, sfide che avremmo volentieri evitato ma che, giocoforza, ci costringono a mettere in atto tutte le difese di cui siamo capaci, a mettere in campo tutti gli strumenti e le risorse di cui disponiamo, pronti, laddove fosse opportuno, a inventarne di nuovi.  

Non è un bel periodo, eppure la scuola, ancora una volta, si conferma quale luogo della sperimentazione, del confronto e dello scambio. Solo un anno fa non avremmo mai immaginato quanto sarebbero cambiate le nostre lezioni, quanto le norme di prevenzione per arginare un virus diffusosi in tutto il mondo avrebbero fortemente limitato le nostre azioni e le nostre abitudini, nella vita di ogni giorno come a scuola. Eppure, nonostante vincoli e limitazioni, proprio a scuola tra i ragazzi, è facile scorgere più che altrove, prima ancora che in altri luoghi, nuove istanze che timidamente fanno capolino e ci parlano di una società in continuo divenire, in cui i più giovani si fanno forieri e interpreti di un nuovo sentire. Così, accade che in classe, alla richiesta di condividere riflessioni sui mesi appena trascorsi e considerazioni per l’avvio del nuovo anno scolastico, ci si senta dire : “Professoressa, ho deciso che da grande farò il virologo e voglio studiare per diventarlo!”     

La redazione

 

 Gli insegnanti riescono sempre a sorridere

La Giornata mondiale degli insegnanti si festeggia ogni anno il 5 ottobre dal 1994. Il tema del 2020 é "guidare nelle situazioni di crisi, reinventare il futuro".

In occasione di questa giornata, ho sviluppato alcune riflessioni. Se io fossi un insegnante, farei di tutto per far  piacere ai miei alunni la mia materia. Vorrei che ci fossero momenti di scherzo, ma quanto basta, e non vorrei confusione quando si studia o si spiega. Se un mio alunno volesse parlarmi di qualcosa, io lo ascolterei con attenzione, ma tra me e i miei alunni non dovrebbe esserci un rapporto troppo confidenziale, ci vuole sempre rispetto per una persona più grande. Come insegnante non sarei molto severa, ma neanche troppo dolce, non lascerei tantissimi compiti, ma lo farei soltanto se i miei alunni non si dovessero comportare bene; se non avessero capito qualcosa, darei spiegazioni tutte le volte che vorranno. Penso che da insegnante non potrei avere preferenze per nessuno, perchè per me gli alunni sarebbero tutti uguali. Metterei un voto alto se facessero un buon compito o una buona interrogazione, al contrario un voto basso per un compito eseguito male.

Nella mia carriera da studentessa, tramite i miei bravissimi professori, ho scoperto tantissime cose nuove. Ho anche imparato che il ruolo di insegnante non è per niente facile. Anche se è una giornata no, gli insegnanti riescono sempre a sorridere. E’ grazie a loro che sappiamo leggere, scrivere e avere delle conoscenze migliori per poterci confrontare con gli altri lungo il percorso della nostra vita.

Karola Santoro 2N

 

La Giornata mondiale degli insegnanti

La Giornata mondiale degli insegnanti si celebra il 5 ottobre di ogni anno dal 1994, ossia da quando l'UNESCO decise di istituire questa giornata per ricordare le raccomandazioni sullo statuto di insegnante, creato nel 1966.

Da allora, questa ricorrenza diventò un modo per ringraziare gli insegnanti per il lavoro che fanno.

Il tema di quest'anno è “Insegnanti:guidare nelle situazioni di crisi, reinventare il futuro”, poiché anche durante il lockdown i docenti sono riusciti a insegnarci argomenti nuovi e a farci comprendere meglio quelli vecchi.

Ludovico Palmeri 2N

 

La scuola non dovrebbe mai essere noiosa

Ogni anno il 5 ottobre si celebra la “Giornata mondiale degli insegnanti”. Essa si celebra dal 1994 in onore degli insegnanti che devono assicurare un futuro alle successive generazioni. Il 2020 ha reso molto complicata la fruizione dell’istruzione perchè per colpa della pandemia molti bambini non hanno potuto frequentare le lezioni in presenza.

Se io fossi un’insegnante mi piacerebbe insegnare la mia materia spiegando soprattutto che andare a scuola non dovrebbe mai essere una cosa brutta e noiosa, perché lo studio e la conoscenza possono dare un futuro e una vita stabile. Secondo me, gli studenti dovrebbero sempre essere in grado di apprendere nel modo che è loro più gradito, affinchè possano fissare anche gli argomenti più complessi in modo proficuo. La cosa più importante che ho imparato finora nella mia carriera da studente è che ogni materia può dare sbocchi in futuro.

Alice Sutera 2N

 

Un lavoro difficile

“La giornata mondiale degli insegnanti” si festeggia in tutto il mondo ogni anno il 5 ottobre dal 1994 ed è stata istituita dall’Unesco (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura). Essa è nata con l’obiettivo di sostenere l’attività degli insegnanti e di assicurare alle future generazioni l’istruzione e l’educazione da parte della scuola in ogni Stato. Il tema di quest’anno è “Insegnanti: guidare nelle situazioni di crisi, reinventare il futuro”. Quest’anno si sottolinea la capacità dimostrata dai docenti di tutto il mondo di continuare ad assicurare agli alunni il diritto all’istruzione, anche durante l’emergenza sanitaria a causa del coronavirus, soprattutto la capacità di trovare soluzioni didattiche innovative durante la crisi, creando così un nuovo modo di insegnare adatto ai cambiamenti e, quindi, capace di adattarsi al futuro.

A mio parere, il lavoro dell’insegnante non è per niente facile e semplice, al contrario è molto difficile e complicato. Da studentessa, a scuola ho imparato che bisogna assumere un comportamento corretto e adeguato in ogni circostanza e che occorre studiare bene sia ciò che piace che ciò che non piace.

Sara Capizzi 2N



Un grande educatore contemporaneo: Sir Ken Robinson

Dopo aver visto in classe il video “La scuola uccide la creatività” di Sir Ken Robinson, posso dire che sono d’accordo con le sue affermazioni. Ken Robinson si concentra sul tema della creatività, considerandola come quel processo che porta ad idee originali di valore e si manifesta tramite l’interazione dei modi differenti di vedere le cose. Infatti, nella vita quotidiana ognuno di noi ha le proprie idee, pensieri o ragioni e dobbiamo essere liberi di esprimerle. Ken Robinson afferma poi, che i sistemi educativi del mondo si basano soprattutto su abilità accademiche utili per il lavoro, invece dovrebbero tenere più in considerazione le capacità creative e l’immaginazione di ogni ragazzo. Inoltre la scuola oggi tende ad evidenziare gli errori, penalizzando la creatività per paura di sbagliare. Concludendo, credo che la scuola dovrebbe impegnarsi maggiormente per aiutare i ragazzi a scoprire i loro talenti e le capacità creative utili per il loro futuro, allo stesso modo delle altre discipline.      

     



Serena Sireci 2 L

                                                                                                     Per la rubrica "La scuola siamo noi"


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